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Moto GP 2015

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2015 23:51
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01/04/2015 22:16

MotoGP, GP Qatar 2015, le pagelle: italiani stratosferici, spagnoli annichiliti


Le pagelle del memorabile GP del Qatar 2015 che ha visto una leggendaria tripletta italiana con Valentino Rossi davanti ad Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone.

VALENTINO ROSSI, 10 e lode: lavora tutto il fine settimana in funzione del passo gara. In qualifica fatica, ma il giorno dopo mostra per l’ennesima volta la capacità di fermare il tempo. Rossi è infinito. Dà vita ad una rimonta entusiasmante, in pochi giri riprende i primi con un ritmo impressionante, li tiene a bagnomaria, per poi sferrare l’attacco decisivo nelle tornate finali. Nel corpo a corpo resta il numero uno di ogni epoca e mai come questa volta l’età sembra un mero dettaglio per un fuoriclasse in continua sfida con se stesso prima che con gli avversari. Il Dottore sarà difficile da battere per chiunque. Marquez compreso.

ANDREA DOVIZIOSO, 10: con una Ducati finalmente all’altezza, il forlivese ha dimostrato di poter appieno titolo battagliare con i migliori. Entusiasmanti i continui botta e risposta con Jorge Lorenzo, mentre nel finale dà vita ad un duello da antologia e senza esclusione di colpi con Rossi. Carattere, determinazione e la consapevolezza di avere tra le mani una GP15 in grado di puntare in alto, avendo finalmente trovato anche un passo gara solido che era mancato nel 2014. Dovizioso si candida a mina vagante del Campionato.

ANDREA IANNONE, 9: debutto da sogno in Ducati, con il primo podio in MotoGP. Che il 25enne di Vasto avesse talento era noto sin dai tempi della Moto2, quando più volte aveva fronteggiato (ed anche battuto) Marc Marquez. Alla prima occasione con un mezzo competitivo ha subito concretizzato un risultato pesantissimo, rimanendo sempre nel gruppo di testa e strappando con le unghie il terzo posto a Lorenzo. Un centauro in rampa di lancio, vicino alla definitiva consacrazione.

JORGE LORENZO, 5.5: a lungo in lotta per la prima posizione con Dovizioso, crolla nel finale e chiude fuori dal podio. Perde nettamente il confronto diretto con Valentino Rossi, decisamente più veloce per costanza e velocità pura. Una gara che farà riflettere il maiorchino…

MARC MARQUEZ, 5: il grande deluso di Losail. Il campione del mondo in carica si ritrova ultimo dopo la partenza, sfodera una reazione rabbiosa e recupera ben 16 posizioni in appena tre giri. Tuttavia, una volta liberatosi del compagno di squadra Pedrosa e ritrovatosi con pista libera, non riesce a macinare un ritmo equivalente a quello dei primi, forse frenato dall’eccessivo degrado degli pneumatici. Un inizio decisamente in salita per l’iberico, con la Honda al di sotto delle attese.

DANIEL PEDROSA, 4: probabilmente avrà influito il problema di sindrome compartimentale all’avambraccio destro, che costringerà lo spagnolo ad uno stop a tempo indeterminato. La sua gara, ad ogni modo, si è rivelata un calvario. Anonimo e sempre lontano dal passo dei migliori, il 29enne catalano ha alzato bandiera bianca anche nei confronti del compagno di squadra Marquez, pur partito ad handicap. Pedrosa entra in una fase della carriera dal non ritorno: ha bisogno assoluto di risultati per rimanere in Honda anche nel 2016. Ipotesi al momento remota…

APRILIA, 2: Alvaro Bautista ritirato e Marco Melandri penultimo all’arrivo. L’avvio di stagione della scuderia di Noale, come nelle previsioni, si è rivelato da incubo. Si preannuncia una stagione tutta in salita, ma l’approccio rinunciatario dello stesso Melandri non lascia presagire nulla di buono…
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01/04/2015 22:18

MotoGP. L'addio di Pedrosa e gli scenari in casa Honda



La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno alla fine del primo GP della stagione in Qatar direttamente dalla viva voce di Dani Pedrosa: "Non posso più correre, devo fermarmi". Poche parole pronunciate con la solita calma dal campione spagnolo al quale tante volte sono state rivolte critiche per la mancanza di grinta negli scontri in pista, ignari che il pilota della Honda soffrisse di un problema fisico.

Lo stesso Pedrosa è entrato nello specifico ai microfoni di Sky Sport nel parco chiuso di Losail: "Questo è il momento più difficile della mia carriera il dolore agli avambracci è troppo forte. Ho parlato con tutti i dottori nel mondo specializzati e mi hanno detto che non posso essere più operato per risolvere questo problema. Ma non posso correre in questo stato e non so cosa fare".

Lo spagnolo non ha pronunciato la temuta parola "ritiro" ma vista la complessità del problema tutto lascia pensare ad un lungo stop prima di poter tornare in pista ai livelli che lo stesso pilota desidera esprimere.
L'INFORTUNIO La decisione di Pedrosa ha del clamoroso soprattutto perchè dopo la prima gara della stagione ma, come lui stesso ha spiegato chiaramente, soffre di un problema cronico addirittura dal 2014. Si tratta della sindrome compartimentale dell'avambraccio, cercando di semplificare al massimo, è una patologia che colpisce molti sportivi soprattutto motociclisti ma anche canoisti e tennisti. La sindrome comporta un aumento della massa muscolare dell'avambraccio, con relativo formicolio e perdita di forza che impedisce il proseguo dell'attività fisica. E' una tipologia di infortunio per la quale i medici sono molto divisi sulle cure, soprattutto perchè l'intervento chirurgico spesso non è risolutivo, per questo si opta per una cura contenitiva dopo un lungo periodo di riposo.

"L'anno scorso ho fatto un intervento a metà stagione, però non ha migliorato la situazione - spiega ancora Pedrosa - Alla fine della scorsa stagione ho viaggiato per tutto il mondo consultando diversi dottori che avessero una soluzione definitiva ma non ho trovato risposte confortanti e mi è stato detto di non operarmi di nuovo. Dopo questa prima gara ho sofferto molto e non ho risolto ancora il problema. Devo trovare una soluzione per il futuro, per ora ringrazion solo la Honda, i miei tifosi e tutti gli sponsor che restano con me".

SOSTITUTO La decisione di Pedrosa di prendersi un periodo di riposo mette la Honda nella condizione di urgenza di trovare subito un sostituto, magari già prima del GP in Texas per non schierare il solo Marquez in griglia con la moto ufficiale. La suggestione più forte è quella di riportare in sella l'ex Campione del Mondo Casey Stoner che si era ritirato alla fine del 2012, ma che è rimasto legato alla casa giapponese collaborando come collaudatore. Al momento l'australiano non ha alcun interesse a infilarsi nuovamente la tuta da corsa per gare ufficiali per i noti problemi legati alla pressione del mondo delle corse.

Le alternative al momento non sono molte e nessuna al livello di Pedrosa o dello stesso Stoner, con la strada più percorribile che porta all'avanzamento in moto ufficiale di Carl Cructhlow che sta facendo bene con la Factory così come Scott Redding con il team Estrella ma per lui grava molto la poca esperienza nella categoria regina. Suggestive anche le ipotesi che portano a Sylvain Guintoli, pilota che di esperienza ne ha da vendere ma per il quale resta incerto il passaggio dalla Superbike alla MotoGP
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04/04/2015 11:08

MotoGP, chi vince la prima gara...


MotoGP news – Dal 2002, ossia quando la 500 ha lasciato posto alla MotoGP, in be 8 occasioni chi ha vinto la gara inaugurale ha poi vinto anche il mondiale. Quest'anno Valentino Rossi ha trionfato in Qatar, è il primo segnale che a fine stagione il Dottore raccoglierà il decimo sigillo in carriera?



Otto annate speciali
Nella storia del motociclismo da sempre c'è una correlazione abbastanza evidente tra il vincitore della gara inaugurale e chi trionfa nel mondiale. Se si parla poi solo di MotoGP, dal 2002 ad oggi, la "doppietta" si è registrata già otto volte (di cui quattro con Rossi protagonista). Ecco le annate d'oro in cui il nome del vincitore del primo Gran Premio è poi corrisposto a quello del pilota che ha vinto del mondiale.

Dopo aver già stravinto in 125, 250 e 500 Valentino Rossi nel 2002 iniziava l'era della MotoGP più in forma che mai e guadagnandosi subito la prima vittoria sul circuito di Suzuka, in Giappone. Nonostante la nuova cilindrata e le nuove moto, il Dottore in sella alla Honda ha centrato undici vittorie che lo hanno portato nuovamente sul tetto più alto del mondo.

L'anno successivo, nel 2003, il dominio del 46 giallo ha continuato anche se con meno vittorie, nove in totale, ma con una stagione quasi perfetta contro uno dei rivali più forti che abbia mai avuto, Sete Gibernau. Lo spagnolo si è aggiudicato lo stesso numero di vittorie e ben tre gare si sono risolte all'ultima curva. Valentino Rossi è salito sul podio al termine di ogni Gran Premio, collezionando un record dopo l'altro e ottenendo il terzo posto come peggior risultato.

Nel 2004 Valentino: passa alla Yamaha per dimostrare a tutti che era in grado di vincere anche con una moto meno forte della Honda. L'impresa riuscì bene al pesarese che vinse subito la prima gara sul circuito del Sudafrica, dopo un duello all'ultima curva con il rivale di sempre Max Biaggi, alla guida proprio della sua ex moto, la Honda. La stagione si è conclusa con il sesto titolo in carriera per il Dottore.

Il 2005 è l'annata del raddoppio con la Yamaha per il campione di Tavullia che ha lasciato scritto il suo nome su nove Gran Premi, uno dei quali è Donington Park dove ha tenuto una prova superba sotto un imponente diluvio. Quest'annata fu anche quella dove il tricolore ebbe la meglio: su diciassette gare, quindici vennero vinte dai piloti italiani e le due rimanenti da Alex Barros e Nicky Hayden. A far risuonare l'inno italiano sono stati il Dottore per undici volte e Loris Capirossi e Marco Melandri con due successi a testa.

Da quando la Ducati è entrata in MotoGP, nel 2003, solo una volta ha vinto il mondiale, ed è stato nel 2007 con Casey Stoner. L'australiano è stato ingaggiato dalla casa di Borgo Panigale nello stesso anno e con la vittoria nella prima prova del campionato aveva dimostrato già un feeling immediato con la Desmosedici. Durante la stagione, in cui si tornò a gareggiare sul circuito della Repubblica di San Marino, la supremazia del “canguro mannaro” è stata notevole e Stoner ha scritto una delle pagine più belle del motociclismo, soprattutto per noi italiani.

Il 2011 è stato l'anno della rivincita per Casey Stoner, che dopo aver chiuso male il capitole Ducati, ha voltato pagina firmando un contratto biennale con Honda. L'australiano ha messo le cose in chiaro fin dal primo appuntamento stagionale, vincendo in Qatar e ripetendosi poi altre nove volte, stando lontano dal podio solo in occasione del Gran Premio di Jerez.

Il 2012 è stato l'anno di Jorge Lorenzo, dominatore assoluto in MotoGP. PorFuera ha vinto in Qatar dando inizio a una cavalcata trionfale costellata da dieci seondi posti e sei vittorie.

Dopo aver debuttato nel 2013 con una stagione incredibile, anche il 2014 era stato l'anno del nuovo fenomeno Marc Marquez. El cabroncito, alla guida della Honda ha tagliato per primo il traguardo del Qatar, dopo che Jorge Lorenzo si è autoeliminato nei giri iniziali. Quella è stata la prima di dieci vittorie consecutive che, di fatto, hanno messo fine al discorso campionato.

Venendo a oggi, la prima gara è stata vinta da uno strepitoso Valentino Rossi. Per lui una gara capolavoro vinta in rimonta. È ovviamente presto per parlare di classifica e la battuta d'arresto di Marquez in Qatar è una variabile che non si può non considerare. Intanto, però, a giudicare da quello che dicono le statistiche, il Dottore si è portato avanti...
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10/04/2015 21:40

MotoGp Yamaha, Rossi: «Austin, vittoria più difficile»

Una pista ottimale per le Honda, ma il meteo può riservare sorprese. Qui Valentino non è mai salito sul podio. Lorenzo ripensa agli errori della prima gara e riparte con la mentalità vincente
AUSTIN - «Il Gp del Qatar è stato sicuramente il modo migliore per cominciare il campionato, perché una vittoria è sempre speciale, soprattutto dopo una bella gara. Sono felice e mi sono divertito. Però qui sarà molto diverso. Per me e la Yamaha questa non è la pista migliore del mondiale, penso che sia uno dei tracciati più difficili. Non sono mai arrivato sul podio, ma l'anno scorso non è andata così male e mi sento molto meglio rispetto al 2013. E quindi cercherò di fare bene, di fare il massimo». Lo ha detto Valentino Rossi in conferenza stampa prima del week en in Texas. Valentino ritiene che fare il bis dopo il successo all’esordio in Qatar non sarà facile. «Marquez in questa pista è sempre stato veloce, dal primo test nel 2013. Sembra sia la pista ottimale per la Honda e per lui. L'anno scorso senza i problemi alla gomma anteriore sarei potuto arrivare sul podio e quindi arrivare tra i primi tre sarebbe un buon risultato per questo week-end». La vittoria in Qatar è stata importante per la Yamaha «perché abbiamo sofferto un po' durante i test - aggiunge - Non siamo stati tanto forti ma quando è iniziata la gara la moto si è comportata benissimo dall'inizio alla fine, ed è stata davvero una gara formidabile, ma il Qatar è sempre un circuito particolare, questa pista è molto diversa e dobbiamo confermare il nostro passo e la nostra velocità». In gara non ci sarà Dani Pedrosa, operato al braccio e in convalescenza. «Manca uno dei migliori piloti della MotoGp degli ultimi anni, e spero che riuscirà a sistemare il suo problema e come tante volte in passato riesca a tornare presto e più forte di prima. Il meteo? Le previsioni non sono per niente buone per il week-end e non abbiamo mai provato questo circuito con il bagnato - conclude il Dottore - quindi speriamo che si siano sbagliati quelli delle previsioni e che ci sarà una gara asciutta».

LORENZO RIPENSA AGLI ERRORI - Voglioso di riscatto Jorge Lorenzo, che in Qatar ha vissuto momenti meno esaltanti rispetto al suo compagno di scuderia. «Abbiamo lavorato molto per migliorare la moto soprattutto nel warm-up e lo abbiamo potuto dimostrare in gara con un ottimo passo - dice lo spagnolo analizzando la gara precedente - ma poi c'è stato un problema che non è mai successo, è stato un errore e quindi ho dovuto chiudere il gas, non avevo visuale e ho dovuto rallentare, speriamo che non succeda mai più. Penso sia stato un errore umano, ma sono cose che possono succedere, siamo un team. Stavolta è capitato ad un meccanico ed io ho dato il mio sostegno, lavoriamo al 100% assieme, la Yamaha ha la mia fiducia totale anche se sono rimasto frustrato, ma sono cose che dobbiamo accettare. Cosa è successo di preciso? Un errore umano, il resto lo tengo per noi», ha concluso lo spagnolo. «Dovremo continuare con la mentalità da vincitori, anche sul circuito di Austin anche se è sempre stato difficile vincere ed essere veloci qui, ma questi ultimi due anni avevamo gomme diverse e adesso la Yamaha è molto più competitiva».
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TotoMundial 2014
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11/04/2015 08:38

Strega cosa pronostichi per questo Mondiale? Un altro dominio di Marquez o la rivincita di Valentino?
E delle voci di un ritorno di Stoner al posto di Pedrosa?
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Uepino non è Schettino...è rimasto a bordo fino all'ultimo
Ka cimm a fe?


Ciao Clara

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13/04/2015 13:03

Re:
uepino, 11/04/2015 08:38:

Strega cosa pronostichi per questo Mondiale? Un altro dominio di Marquez o la rivincita di Valentino?
E delle voci di un ritorno di Stoner al posto di Pedrosa?




io spero nella rivincita di Valentino ma Marquez anche ieri si è piazzato davanti e ha seminato tutti, credo che Valentino ce la possa fare, ieri è arrivato terzo, ma non deve mollare mai anche se Lorenzo quest'anno non mi sembra proprio in forma. Le Ducati vanno alla grande ma le Yamaha sono allo stesso livello.
Per quanto riguarda Stoner sembra proprio che la Honda non l'abbia voluto, del resto chi si fiderebbe di un'incostante come lui? Pedrosa comunque sembra che ritornerà fra un paio di gran premi...se tutto va bene ovviamente
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18/04/2015 13:02

16 aprile 2015 – Valentino Rossi e Andrea Dovizioso: due italiani, primo e secondo nella classifica del mondiale MotoGP dopo le prime due gare di Losail e Austin.

Anche nelle più rosee previsioni, nessuno poteva immaginarsi una simile situazione per i piloti italiani della MotoGP. Ci si poteva aspettare un Valentino Rossi in lotta per la vittoria come nella seconda parte della stagione 2014, ma credere o sperare che la Ducati potesse conquistare tre podi nelle prime due gare è clamoroso.

Valentino Rossi ha vinto a Losail ed ha centrato il podio ad Austin, un tracciato su cui non era mai riuscito ad entrare nella top-five. Andrea Dovizioso ha conquistato due incredibili secondi posti, sfiorando addirittura il ‘colpaccio’ a Losail. I due italiani, il pesarese e il forlivese, guidano la classifica generale, separati di un solo punto, e Marc Marquez, il bi-campione del mondo 2013-2014, è dietro!!!

Sfogliando gli archivi e gli almanacchi, per trovare una situazione analoga, mi sono arreso dopo essere andato indietro una per una trentina d’anni. Due italiani al comando della classe regina del Motomondiale dopo due gare, nella storia recente non era mai capitato, nemmeno ai tempi d’oro dell’inizio degli anni 2000 quando, con Valentino Rossi, Loris Capirossi, Max Biaggi e Marco Melandri, monopolizzavamo il podio.

Forse bisogna arrivare, passando per Marco Lucchinelli e Franco Uncini, ai tempi ‘eroici’ di Giacomo Agostini o ancor prima. Due dei nostri piloti davanti nella classe regina si sono verificati più volte durante le stagioni con il Dottore, Capirex, il Corsaro e Macio Melandri, ma mai dopo le prime due gare. Forse già domenica, quel fenomeno di Marc Marquez interromperà l’incantesimo, ma godiamoci il momento!

Valentino Rossi, a 36 anni suonati, si è messo in testa l’idea meravigliosa di vincere il 10° titolo iridato e l’inizio di stagione è stato quello giusto; lui ci crede, un pensierino lo facciamo pure noi. Lui che ha vinto tutto, in tutte le categorie, con quasi tutte le moto (è mancata l’impresa con la Ducati), non avrebbe più nulla da dimostrare, ma correre in moto è la cosa che sa fare meglio.

Andrea Dovizioso, dopo una stagione e mezzo difficile con la Ducati, ha ritrovato la competitività e il feeling giusto con la nuova Desmosedici GP15, interamente progettata dall’ing. Gigi Dall’Igna, e sta raccogliendo i frutti di tanto lavoro e dedizione, nonostante le delusioni patite. Sottovaluto per alcuni, sopravalutato per altri, il ‘Dovi’ è comunque un tipo tosto, un osso duro, uno che commette pochi errori e che in gara sa raccogliere molto.

Rossi e Dovizioso sono i ‘Fratelli d’Italia’ della MotoGP 2015. Rossi e la ‘Rossa’: i due ‘poli’ opposti che hanno calamitato le passioni di numerosissimi fan. Il popolo giallo, quello del #46 di Tavullia, e il popolo rosso dei Ducatisti fedelissimi del marchio di Borgo Panigale, sempre contrapposti, soprattutto dal delicato biennio con Valentino sulla D16, ora, forse, ‘alleati’ per contrastare il campione del mondo Marquez.

Non voglio dimenticare di menzionare Andrea Iannone, l’abruzzese di Vasto, terzo a Losail e quinto ad Austin in sella alla seconda Ducati GP15, che è al quarto posto della classifica iridata della MotoGp. E’ in agguato! Godiamoci questa situazione, questi nostri piloti, sperando che possano competere ad altissimo livello per tutta la stagione, per regalarci altre gioie ed emozioni, e chissà che cosa altro
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20/04/2015 22:07

Ancora una vittoria per Valentino Rossi, all'eta' di 36 anni. La prima vittoria in assoluto del ''dottore'' risale invece al 25 settembre 1994, quando il pilota di Tavullia si affermo' a Monza a 15 anni in una gara delle Sport Production. Questa la cronaca Ansa della gara.

25 SETTEMBRE 1994- MOTO: ROSSI 'FIGLIO D'ARTE' VINCE NELLE SPORT PRODUCTION

(ANSA) - MONZA (MILANO), 25 SETTEMBRE 1994 - Bella giornata per il motociclismo italiano a Monza. Due giovanissimi partecipanti alle gare Sport production, si sono dati battaglia in pista strappando al numeroso pubblico gli applausi dopo una gara emozionante conclusasi in volata sul traguardo. Valentino Rossi, 15 anni, figlio di quel Graziano Rossi protagonista del motomondiale negli anni '80, negli ultimi metri di gara e' riuscito a mettere le ruote anteriori della sua Cagiva 125 davanti alla nera Aprilia-Chesterfield del rivale Paolo Tessari. ''E' ancora presto per dirlo - hanno commentato i due ragazzini al termine dell' emozionante gara della 125 Sport production valida per il Campionato italiano - ma se arriveremo al mondiale potremmo iniziare una nuova sfida simile a quella tra Capirossi e Biaggi che sono i nostri idoli. Con una sola differenza, che noi siamo veramente amici. Anche se in pista siamo rivali''. La giornata monzese ha visto vincere, a sorpresa, Massimiliano Marchini (Ducati) nella 750 dopo un dominio di Bruno Cifarici, Marchini ha realizzato la media piu' alta della giornata a 177,704 chilometri orari. Marco Carnevale (Aprilia) si e' imposto nella 125 Over. Successo infine di Michele Malatesta nella classe 600 ma la classifica dovra' essere confermata dai risultati delle verifiche tecniche per un reclamo. Ultimo appuntamento per l' assegnazione dei titoli tricolori Sport production il 16 ottobre a Misano Adriatico.





Valentino Rossi non finisce mai di stupire. Si affermo' gia' giovanissimo e questa e' la prima notizia dell'Ansa in cui si parlo' di lui, il 14 maggio 1994, ormai 21 anni fa, quando l'allora 14/enne figlio del pilota Graziano Rossi si mise in luce in una prova dei campionati italiani di velocita'.

14 MAGGIO 1994 - MOTO: CAMPIONATI ITALIANI; PROVE AL SANTAMONICA

(ANSA) - MISANO ADRIATICO (FORLI'), 14 MAG - La leggera pioggia, caduta nella prima mattinata, non ha influenzato l' esito delle prove ufficiali per la formazione delle griglie di partenza del quarto e penultimo appuntamento degli assoluti d' Italia di velocita' al Santamonica di Misano per le classi 125, 250, 600SS, Open, Supermono e Superbike (queste ultime impegnate in due manche con punteggi separati). Il miglior tempo nelle 600SS lo ha realizzato Gian Maria Liverani (Honda) con 1' 41'' 686 alla media di km.143,736. L' attuale campione tricolore ha avuto ragione di Paolo Casoli (Honda Rum) per soli 764 millesimi di secondo; terzo Massimiliano De Giovanni (Honda) staccato di 2'' 360. Liverani ha gia' vinto le tre prove precedenti e guida la classifica con 60 punti. Nelle Open il piu' veloce e' stato Fabrizio Furlan (Kawasaki) con 1' 39'' 905 (media km.146,298); dietro di lui il campione uscente Marco Dall' Aglio (Yamaha Gem) con il lievissimo distacco di 24 millesimi di secondo. La classifica dopo le prime tre prove e' condotta da Dall' Aglio con 46 punti davanti a Bruno Scatola (Honda) staccato di un solo punto. La pole position delle Superbike e' stata conquistata da Piergiorgio Bontempi (Kawasaki) con 1' 37'' 098 alla media di km.150,528. Il campione tricolore in carica, Fabrizio Pirovano (Ducati) si e' piazzato al secondo posto, a 165 millesimi. La 125 e' stata divisa in due gruppi. Nel primo il piu' veloce e' stato Ivan Cremonini (Aprilia) con 1'42''398 alla media di 142,737 kmh; nel secondo ha primeggiato Roberto Locatelli (Aprilia) che con 1'41''126 (media 144,105) ha ottenuto la pole position per la gara di domani. Il giovanissimo Valentino Rossi (Sandroni), quattordicenne figlio di Graziano, ex centauro ed ora pilota di auto, si e' piazzato al quarto posto nel suo gruppo ed ottavo nella griglia di partenza. Nelle 250 il campione in carica, Marcellino Lucchi (Aprilia) partira' in prima fila grazie alle pole position realizzata con 1'36''325 alla media di 151,736. Paolo Casoli (Honda) ha concluso la prova con un distacco di 1''708. Davide Bulega (Aprilia) che aveva raggiunto la vetta della graduatoria generale a Monza con 44 punti davanti ai 40 di Lucchi, si e' classificato al terzo posto con un distacco di 1''792. Infine nelle Supermono il tempo migliore lo ha fatto registrare Roberto Teneggi (Yamaha) con 1'42''768



"E' pazzesco, dopo l'ultimo Gran premio l'ho chiamato: Valentino Rossi non finisce mai di stupirci". Così il premier Matteo Renzi a Rtl commenta la vittoria di ieri di Valentino Rossi.

Valentino Rossi si conferma il pilota più in forma della MotoGp. Il nove volte iridato ha conquistato in Argentina la sua cento decima vittoria in carriera, la settantunesima in MotoGP. Nonostante la carriera lunga, poi non perde nemmeno la voglia di scherzare che lo ha contraddistinto nella sua lunga carriera presentandosi sul podio di Rio Hondo con la maglia della nazionale argentina, la numero 10 dedicata a Maradona. "Mi dispiace per la caduta di Marquez - ha detto Rossi - ma lui mi aveva toccato prima (alla curva 2, ndr) e poi mi è venuto addosso poco dopo dietro (nella curva 4, ndr). Per me è stata una gara fantastica, la mia moto andava benissimo e sono stato in grado di tirare fino alla fine. Sono già a due vittorie, credo che poter lottare fino alla fine della stagione". La chiave della vittoria di Rossi, oltre alla sua grande esperienza e maestria, sta anche nella scelta del pneumatico posteriore extra hard, mentre Marquez è andato in crisi proprio per aver scelto di usare in gara una gomma dura. La difficoltà nella guida dello spagnolo ha spronato Rossi, che ha raggiunto il rivale già a 4 giri dalla fine. Rossi ha atteso il momento buono per il passaggio ma Marquez ha commesso i due errori che lo hanno portato alla caduta. Sul podio con Rossi festeggia anche Andrea Dovizioso. Il pilota con la Ducati non ha potuto seguire però Valentino nella sua rincorsa verso Marquez nelle battute finali della gara. "Non ero in grado di andare con Valentino - ha detto Dovizioso - in alcune curve perdevo anche un decimo e non potevo spingere di più. Comunque è stata una gara ottima per noi, stiamo lavorando nella direzione giusta". La Ducati ha sfiorato la soddisfazione di avere due GP15 sul podio come successo ad Austin. Andrea Iannone, infatti, ha perso negli ultimi metri prima del traguardo il duello con Cal Crutchlow. Il pilota di Vasto ha comunque fatto una gara maiuscola, anche se non è mai stato in grado di lottare per la vittoria. Esce sconfitto Marc Marquez dal week end di Rio Hondo. Il campione del mondo in carica sembrava poter bissare il successo dello scorso anno. Partito alle spalle di Aleix Espargarò, Marquez una volta in testa ha iniziato a creare il vuoto dietro di lui, arrivando ad accumulare fino a 5 secondi di vantaggio, ma il degrado degli pneumatici a causa dell'aumentare della temperatura dell'asfalto lo ha reso vulnerabile agli attacchi di Valentino Rossi, che oltre alla vittoria ha consolidato la sua leadership in campionato, mettendo tra lui e lo spagnolo 30 punti di distacco.

Lo strapotere di Marquez sembra iniziare a cedere. Il pilota spagnolo che lo scorso anno ha dominato la stagione conquistando il suo secondo mondiale consecutivo in MotoGP, ha iniziato malissimo la stagione. Un errore e un quinto posto in Qatar, una vittoria ad Austin e una caduta contro Valentino Rossi in Argentina, il risultato non è favorevole in ottica campionato. "Questa secondo me è una vittoria importante per il campionato - ha detto Rossi - perché è caduto e ha perso tanti punti, ma anche perché l'unico che lo è andato a prendere sono stato io e sicuramente ha capito che quest'anno se vuole vincere non sarà così facile e dovrà fare i conti con me anche. Marc è uno che da' il tutto per tutto, il cento per cento o zero, tante volte sfiora, tocca gli altri piloti, ma questa volta gli è andata male. Se mi avesse buttato giù sarebbe stato un problema". La gara di Rossi non è stata così semplice, Valentino partiva dalla terza fila dello schieramento e ha dovuto lavorare parecchio per arrivare a Marquez. "E' stato bello - ha detto Rossi - vederlo lontano, sapere che era lui in Argentina con la Honda ufficiale, poi giro dopo giro diventa sempre più grande e pensi: magari oggi lo prendo. Penso che questa sia stata la gara più bella, perché averlo davanti e vedere che puoi andare a prenderlo aiuta a rimanere concentrati e a mantenere l'adrenalina e non sentire la fatica. Secondo i miei calcoli vedendo Marquez che si avvicinava sapevo di potergli arrivare vicino e poi speravo che lui avesse sempre più difficoltà giro dopo giro". Lo scorso anno a Misano Marquez commise un errore provando a stare dietro a Rossi, in Argentina la storia sembra si sia ripetuta. "Se un pilota va forte come va Marquez - analizza Rossi - e vince anche 10 gare di fila, è normale che non sbaglia di solito, perché guida con una certa sicurezza. Devono essere i suoi avversari che devono cercare di dargli fastidio. Oggi lui ha sbagliato, ma il campionato è lunghissimo, l'importante è che siamo li. Marquez ha fatto tutto bene fin quasi alla fine, l'errore è stato quello di mettere la gomma hard e non l'extra dura". Un errore che non ha fatto Rossi, che fino alle qualifiche di sabato non era molto contento del set up della sua moto. "Sabato avevo comunque già fatto vedere che dopo qualche giro andavo forte - ha detto Rossi - ma non ero a posto. Nel warm up abbiamo fatto una modifica e mi sono trovato bene. Sapevo di dover partire bene, ma Iannone mi ha dato una carenata alla prima curva e mi ha fatto perdere un po' di tempo. Li sinceramente ho creduto di non poter arrivare fino a Marquez, ma sapevo di far almeno secondo, poi però è andata meglio". Finale sulla maglietta dell'Argentina n.10 dedicata a Maradona: Perche' lui e non Messi? ''Diego è stato un eroe sportivo per tutti quelli della mia generazione, ma anche per tutto il mondo. Era sempre decisivo. L'avevo pronta anche l'anno scorso ma non sono salito sul podio. Il numero 10 ricorda Maradona e non i miei possibili 10 titoli". Una vittoria in Argentina con dedica speciale salutata su Facebook dallo stesso ex Pibe de Oro che ha ringraziato il pilota della Yamaha: "Grazie mille Valentino!!!".
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04/05/2015 21:49

MotoGP, Jerez. L’ordine d’arrivo completo del GP di Spagna: Vince Lorenzo davanti a Marquez, terzo Rossi

Jorge Lorenzo si aggiudica la vittoria del GP di Spagna e conquista il primo successo della sua stagione, che finora era stata tutt'atro che esaltante. Secondo posto tutto sommato positivo per Marc Marquez, considerando il problema al mignolo della mano sinistra ed il fatto che il connazionale della Yamaha oggi era nettamente il più forte in pista. Terzo Valentino Rossi, che con questo risultato raggiunge il traguardo dei 200 podi in carriera e si conferma in testa alla classifica del mondiale piloti. Giornata non troppo felice invece per le Ducati: Iannone parte malissimo, vanifica il vantaggio di avere la terza piazza in griglia ed è costretto ad una gara tutta in salita, chiusa poi al sesto posto. Discorso in parte simile per Dovizioso, che paga invece il fatto di essere andato lungo ad una curva già nel secondo giro, finendo di fatto ultimo. Da li in poi il forlivese ha iniziato una rimonta che lo ha portato a chiudere in nona posizione, alle spalle di Bradley Smith.

ODRINE D'ARRIVO GP DI SPAGNA (prime posizioni)
1) Jorge Lorenzo (Yamaha)
2) Marc Marquez (Honda)
3) Valentino Rossi (Yamaha)
4) Cal Crutchlow (LCR Honda)
5) Pol Espargaro (Yamaha Tech)
6) Andrea Iannone (Ducati)
7) Aleix Espargaro (Suzuki)
8) Bradley Smith (Yamaha Tech 3)
9) Andrea Dovizioso (Ducati)
10) Yonny Hernandez (Ducati Pramac)
11) Mavericl Vinales (Suzuki) 12) Danilo Petrucci (Ducati Pramac)
13) Scott Redding (Honda VDS)
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04/05/2015 21:51

MotoGp: a Jerez Valentino Rossi conquista podio numero 200

"In certi punti ero più veloce di Marquez, ma 3/o posto va bene"

Valentino Rossi chiude la trasferta spagnola con un doppio risultato: un terzo posto che lo mantiene in vetta alla classifica iridata e il record di 200 podi in carriera, su cui il campione di Tavullia pone l'accento appena sceso dalla sua Yamaha. "Con questo sono a 200 podi, non e' male... - ha detto Valentino -. Ho perso tempo all'inizio e non sono più riuscito a farmi sotto su Marquez, anche se in certi tratti ero più veloce io; ma il terzo posto va bene". Duecento podi in 315 gare, dal 1996 ad oggi, 141 dei quali nella classe regina, sono un traguardo importante, che lo stesso Rossi non credeva di raggiungere. "Quando sono tornato in Yamaha - ha detto in conferenza stampa - non sapevo se fossi stato in grado di vincere ancora, e invece ho finito l'anno scorso con un secondo posto e per ora sono in testa al mondiale. Mi fa piacere aver raggiunto i 200 podi, sono tantissimi, come le coppe che ho accumulato in carriera. La gara? Questa volta non sono riuscito a fare meglio del terzo posto".

Rossi non andrà comunque a casa a riposare e tantomeno a festeggiare, visto che con il compagno di squadra Lorenzo rimarrà a Jerez per i test collettivi post gara in programma domani. La Yamaha ha qualche novità da portare in pista: "Non abbiamo niente di trascendentale da provare - ha spiegato Rossi - qualche dettaglio, ma queste prove saranno buone per concentrarci sulla messa a punto della ciclistica, che fa sempre bene". Marc Marquez, invece, non prenderà parte ai test. Il campione del mondo ha scelto di lasciar lavorare solo il collaudatore Hiroshi Aoyama che si concentrerà anche sullo sviluppo dei nuovi pneumatici Bridgestone. "Non proverò - ha detto Marquez - per non sforzare la mano e per essere al massimo della forma a Le Mans. Per me è meglio non rischiare". Anche i piloti Ducati Andrea Iannone e Andrea Dovizioso non proveranno a Jerez, ma saranno impegnati nei giorni precedenti al GP di Francia in un test sul circuito del Mugello, mentre sulla pista andalusa ci sarà il tester Michele Pirro. Per Aprilia ci saranno i piloti ufficiali Alvaro Bautista e Marco Melandri e il collaudatore Eugene Laverty, che potranno provare il nuovo cambio seamless e altre componenti motore per migliorare l'affidabilità. Prove di ciclistica anche per la Suzuki, mentre non ci sono ancora novità per il comparto motore, vero punto debole della moto giapponese di Aleix Espargarò e Maverick Vinales.
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30/05/2015 23:51


MotoGP, GP Italia 2015, qualifiche: show Ducati con Iannone in pole! Lorenzo secondo, Rossi settimo e Marquez 13esimo

Le qualifiche del sesto round del mondiale di MotoGP 2015, sulla splendido tracciato del Mugello, sono state un vero e proprio show della Ducati. Le due Rosse di Andrea Iannone e Andrea Dovizioso hanno conquistato la prima fila mettendo nel panino, come si suol dire, la Yamaha di uno Jorge Lorenzo soddisfatto, come dice lui, all’80% per non aver colto la prima posizione ma avendo un grande feeling sulla durata. L’1:46.489 di Iannone rappresenta la prima pole nella classe regina per il driver abruzzese e il record della pista, abbassando di quasi 7 decimi di secondo il tempo stampato 2 anni fa da Dani Pedrosa. Una prestazione sublime, dunque, che tuttavia è da confermare in gara, pur sapendo che per Andrea sarà dura visto l’infortunio alla spalla. Può sorridere anche il Dovi, a +0.121s, per la velocità espressa sia sul giro secco che in ottica gara. Chi invece non può essere del tutto soddisfatto è Valentino Rossi, il cui rapporto con il sabato pomeriggio continua ad essere assai problematico. Un ottavo tempo per Vale, alle spalle anche dell’altra Ducati di Michele Pirro e della Honda di Dani Pedrosa, apre i soliti interrogativi sulla messa a punto della moto, rapportando la propria prestazione a quella del compagno di squadra. Probabilmente, domani vedremo un altro Rossi, con un piglio diverso come al solito, tuttavia partire così’ arretrato con i più veloci tutti in prima fila non è certo un vantaggio. Se Il 46 non è contento ancor meno lo sarà Marc Marquez clamorosamente eliminato dalla Q2 per un set-up problematico e degli errori che ne hanno minato altamente la velocità. Partire dalle 13esima casella non sarà semplice per il Cabronçito ma c’è da credere che nelle retrovie vedremo una grande rimonta. Ci aspetta dunque un grande spettacolo domani che potrebbe riservare forti emozioni ai colori italiani sia per quanto riguarda le Rosse di Borgo Panigale che per Valentino. Non resta che metterci comodo e attendere con ansia il semaforo verde alle ore 14 di domani.
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