Tragedia in Sardegna

Mi chiedo di chi sia maggiore la colpa, dei colletti bianchi che hanno consentito la costruzione in zone vietate, dei politici che hanno condonato di tutto e di più o dell'incoscenza dell'uomo che pur di risparmiare accetta di tutto?

Il problema è che questo non sarà l'ultimo episodio di questo genere.
Non abbiamo una politica della conservazione del territorio, se non si prevede che le ruspe possano intervenire immediatamente in caso di abusi edilizi "rischiosi" per il territorio, se non si curano con la prevenzione gli alvei dei fiumi, se non si rimboscano le montagne bruciate da incendi dolosi ... bisogna solo sperare che la prossima non sia una strage.
Quante altre Sarno, Genova, Giampilieri, Vajont (giusto per nominarne le più gravi), dovranno esserci per iniziare a pensare seriamente a fare prevenzione?


E speriamo che non si svegli il Vesuvio altrimenti son cazzi.

Tutto quanto hai scritto è sacrosanto, la miopia di politici ed amministratori e la pochissima prevenzione che si fa.

Ma non sottovaluterei neanche la fatalità, quando si tratta di eventi talmente eccezionali (in poche ore, in sardegna, è caduta tanta acqua pari alla metà di quanta mediamente ne cade in un intero anno).
Però la fatalità non deve diventare un alibi per le responsabilità che sicuramente ci sono. E questo vale per questa alluvione come per i vari altri casi che hai ricordato e quelli che arriveranno ...

Ma altre tutte queste cose non fatte a monte (edificazione in zone inadatte e incuria del territorio) quando un responsabile della protezione civile risponde ale accuse di non aver allarmato la popolazione del rischio risponde "noi l'abbiamo detto sui giornali e in tv" è da prendere ed appendere per le palle (se uomo) o per i capezzoli (se donna)

In questi casi più che il parere del geologo superesperto o del politico che si arrampica sui vetri, io ascolto l'uomo con la cerata e gli stivali di gomma... e lui diceva che per avere quanto meno un problema molto più limitato, sarebbe bastato tenere puliti dei canali di deflusso. Tipico lavoro di manutenzione, di quelli che scompaiono con i tagli del personale (sempre e solo quello veramente utile...) nella pubblica amministrazione.
A ridurre i costi su certe opere, poi ci si ritrova così... con un conto da pagare di dieci volte tanto, e il resto in vite umane.

Il vecchio Gio, 22/11/2013 14:35:

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In questi casi più che il parere del geologo superesperto o del politico che si arrampica sui vetri, io ascolto l'uomo con la cerata e gli stivali di gomma... e lui diceva che per avere quanto meno un problema molto più limitato, sarebbe bastato tenere puliti dei canali di deflusso. Tipico lavoro di manutenzione, di quelli che scompaiono con i tagli del personale (sempre e solo quello veramente utile...) nella pubblica amministrazione.
A ridurre i costi su certe opere, poi ci si ritrova così... con un conto da pagare di dieci volte tanto, e il resto in vite umane.

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Condivido appieno la parte dove punti il dito sui tagli alla pubblica amministrazione con le conseguenze che paghiamo in termini di efficienza dei servizi (e le vittime di queste tragedie ben lo sanno).
Mi convince, invece, di meno l'uomo con la cerata o gli stivali di vui parli. Cioè ... sono convinto della genuinità del suo disappunto, ma denunciare che non sia stato pulito un canale, oppure si sia costruito in zone che avrebbero potuto recare danno, solo dopo che hanno effettivamente recato danno ... beh ... forse tutti dovremmo tenere gli occhi maggiormente aperti "prima" e fare le necessarie denunce e tutto quanto possa occorrere, fino a blocchi stadali o comunque azioni che vadano sulle pagine importanti dei giornali e dei tg. Ma ripeto "prima", perché dopo è troppo facile ... il tutto con il dovuto rispetto per le vittime che non hanno potuto neanche fare recriminazioni "ex post", se ne sono andate per colpe di tanti, tra amministratori locali, politici nazionali, grandi dei G8 e G20 che non sono capaci di fare azioni concrete che incidano sui cambiamenti climatici ...


Ricordo però che anche nella "civilissima e sviluppata" America (USA) i cicloni sono da sempre una consuetudine, eppure si ripetono stragi ad ogni passaggio di ciclone (e da loro non ne passa uno l'anno ma decine e decine al mese ...) ... quindi forse contro la forza della natura, pur con tutte le precauzioni, a volte c'è poco da fare ...

Noi abbiamo un consorzio specifico che si occupa del controllo e della pulizia dei fossi, fiumi, torrenti pagato da tutti i cittadini con quote proporzionali all'estensione del terreno di proprietà, ma questo non ci ha "salvato" nè dall'alluvione dello scorso anno di Albinia, nè da quelle del 6-7 e del 21 e 24 ottobre scorso. Nei 5 anni di liceo ricordo che al massimo avrò visto 2 piene importanti dei fiumi vicino casa dei miei genitori, ma che non provocavano alcuna alluvione. Ora minimo ce ne è una all'anno con morti oltre agli ingenti danni materiali, se non 2 in un mese come è accaduto ad ottobre quindi i conti non tornano. Trovo paradossale che anche qui, nella piana, abbiamo fatto costruire case condonando vecchi capannoni o annessi agricoli lungo le sponde dei fiumi...cosa incompatibile con il rischio idrogeologico
In caso di allarme della Protezione civile per rischio forti piogge e allagamenti i comunicati sono riportati sui giornali locali anche quelli online e dalle televisioni locali